Hurgada – Egitto 1989

VICOLI SILENTI

Grande importanza, nella elaborazione di un proprio linguaggio figurativo hanno avuto le immagini fotografiche scattate dall’artista negli anni settanta del secolo scorso e, insieme ad esse, l’ineguagliata opera dell’artista piemontese Clemente Rovere, che ha descritto con pittorica oggettività i luoghi storici del Piemonte di inizio ottocento .

La ricerca di quel particolare “patos” emotivo, presente in tutti paesaggisti del XIX secolo, fatto di accurate descrizione paesaggistiche e di attimi di serena contemplazione, ha portato Giovanni-Franco Allegri a ripercorrere le tracce di Clemente Rovere e a realizzazione i “VICOLI SILENTI”, disegni in bianco e nero e/o a grisaille, opere grafiche in cui le tracce di questo ormai remoto passato vengono ad essere nuovamente riaggiornate ..

Vicolo del Cantamerlo
Palazzo dei Principi d’Acaja
Tramonto al castello di Vulci

…The solemn caste, high on the cliff by its side , rearing its dark-red tower against the sky- the slopes clothed with the ilex and shrubs-the huge masses of rock in the hollowthe stream struggling and boiling through the narrow cleft-the steep frowning cliffs seen through the arch-are so many accessories in keeping with the principal object, forming with it as striking and picturesque a scene as I remember in Etruria…

Alto su di un dirupo, il solenne castello svetta con la sua torre rosso scuro contro il cielo. I declivi rivestiti di arbusti e di lecci, gli enormi di blocchi di pietra franati nel crepaccio, il fiume che gorgogliando si fa strada nella forra sottostante, gli scabri costoni rocciosi che si intravedono attraverso l’arco del ponte, ben si accordano con il soggetto principale, insieme al quale compongono uno degli scenari più suggestivi e pittoreschi che io abbia mai visto in Etruria…

George Dennis “Cities and Cemeteries of Etruria” Londra, 1848.

Luci della sera
Vicolo di Santa Maria

…Le immagini di Giovanni-Franco Allegri nascono alla confluenza del gioco evocativo e del puntiglio tecnologico per sfociare nell’antico mare di un capriccio eloquente argutamente mirato alla fruizione oceanica dell’attualità.

Nato a Duento nell’ottobre del millenocentocinquanta, pronipote di spiazzatori illustri e vincenti come Giorgio De Chirico, ma anche parente virtuale di altri illustrator professionisti del Ventesimo Secolo, fumettisti e fantascientisti compresi, Giovanni Franco Allegri trova nell’architettura fotografata, disegnata e dipinta, e più in generale nella veduta paesaggistica criticamente analizzata attraverso la grafica e bizzarramente affabulatoria attraverso il maquillage del colore, il quinto canale di una messa in spettacolo strana.

Unisce infatti il viaggio avventura nell’immaginario iperbolico dell’iconologia alla ricognizione scientifica nel museo operativo della memoria. E opera peraltro, insieme, come una quinta colonna della elaborazione tecnologica ed elettronica nel campo minato della grafica d’artista, dove fa il proprio gioco scaramantico d’autore alla roulette sublimata della comunicazione di massa.

Così i suoi ritratti dell’ambiente viaggiano capziosi nei tempi passati e nel presente come viatici per il futuribile. E in questo modo sornionamente Giovanni-Franco Allegri restaura il volto dell’architettura e della natura a mezza strada fra il lifting faustiano di un chirurgo plastico e il look politico di un truccatore televisivo, impegnato come è nella elaborazione virtuosa di un restauratissimo Teatro Sabaudo nel mondo…

Lucio Cabutti, critico D’arte

GLI SPAGLIACCI

A questa preponderante traccia figurativa, si sono affiancate nel corso degli anni, anche altre ricerche e tematiche iconografiche confluite nei dipinti degli “SPAGLIACCI”.

Mi piaccio… Spagliaccio… (singing in the rain)

… Immagini arcane, ricche di mistero, tristi e gioiose, sacre e profane, reali e irreali, intuizioni estetiche rare che sintetizzano in chiave metafisica l’abbraccio fraterno dello spaventapasseri con il pagliaccio…

Aldo Albani

LE OMBRE DI DE CHIRICO

Il fulcro dell’attività artistica di Giovanni-Franco Allegri si pone nel solco di una personale ricerca neo-metafisica, incentratasi sullo studio e sull’approfondimento dell’opera pittorica di Giorgio De Chirico. Questa rielaborazione, essenzialmente estetica, ha dato vita ad una multiforme serie di opere che, create nel corso degli anni sono state riunite dall’autore sotto un’unica titolazione descritta come “LE OMBRE DI DE CHIRICO” .

Le Muse inquietanti

.. E ora, nei cieli dei suoi dipinti, il verde sfuma costantemente nello sfavillio intenso dei gialli e le silenti architetture, che vi soggiacciono, perfettamente compiute, si stagliano immote nell’aria cristallina di un eterno tramonto.


Scandito da un geometrico orizzonte il paesaggio è avvolto nei caldi colori delle terre e degli ocra, e in esso, diligentementi posizionati e dipinti, onnipresenti segnacoli scandiscono con calligrafiche ombre aliene prospettive metafisiche.


Poche e rade le figure umane che vi compaiono, enigmatiche e lontane, perse nella perpetua contemplazione delle loro vite sospese ..

GLI SPAGLIACCI METAFISICI

… Nuovi studi sulla composizione dei colori e sulle loro interazioni, ma soprattutto la personale visita alle varie mostre dedicate all’opera di Giorgio de Chirico tenutesi a Vicenza, a Padova, ad Aosta, a Ferrara e a Torino, hanno creato nella ricerca figurativa di Giovanni-Franco Allegri l’ humus culturare necessario per esaltare la creatività dei successivi “SPAGLIACCI METAFISICI” …

Spagliaccio metafisico

I LUOGHI DI UN ALTRO ALTROVE

.. Gli ultimi, recentissimi dipinti, di Giovanni-Franco Allegri, sono improntati su temi che si potrebbero definire “escatologici”, e confermano la propensione dell’artista a riprendere, alla luce di una rinnovata estetica figurativa, i temi già trattati dal pittore torinese Lorenzo Alessandri e dalla cerchia dei pittori del gruppo Surfanta.

Questi ultimi dipinti, perfettamente rispondenti alle tematiche volute da Lorenzo Alessandri di Surrealismo e Fantasia, sono generalmente realizzati nei formati di 50 x 70 cm. e sono conosciuti come i “LUOGHI DI UN ALTRO ALTROVE”..

Antico albergo della Salamandra d’Oro

Magia, mistero ed enigma sono solo alcuni dei numerosi ingredienti che compongono la ricetta di quest’opera davvero ben eseguita.

Le tinte calde, l’ossessione per il dettaglio e la grande chiarezza compositiva conducono senz’altro ad una matrice metafisica.

L’autore padroneggia questi elementi con grande personalità, evitando così che le sue opere si riducano a semplice copia di temi già indagati.

I simboli magici, sapientemente incastonati nelle rigorose architetture dell’edificio, contribuiscono a collocare la rappresentazione in un contesto sospeso, dove il tempo sembra assente.

Tutto ciò genera nello spettatore un sottile spaesamento, dall’effetto ironico e gradevole.

Catalogo d’Arte “ L’ELITE 2015 ”, Artitalia Edizioni – Varese –

…e poi ancora, nascosto dalle alte mura dell’Arsenale Militare, esiste da qualche secolo un originale cimitero, anch’esso chiuso al pubblico, che un tempo fu il cimitero dei nobili: “ San Pietro in Vincoli “ noto ai torinesi come San Pé dij Coi ( San Pietro dei Cavoli )…

Lorenzo Alessandri / Zorobabel / Memorie – Skira ed. 2012

Crepuscolo al cimitero di San Pietro in Vincoli (reinterpretazione barocco-metafisica di una xilografia di Lorenzo Alessandri)
Ancora un castello, fatto di sabbia, di ricordi e di sogni… (il castello della runa Ansuz)

…Mi piacerebbe da morire, Gianni, se un giorno in uno dei tuoi castelli nascondessi anche me insieme ai tuoi spagliacci e alle tue lumache!

Nessuno lo dovrebbe sapere e potrei restarmene lì, indisturbata a dispetto del tempo che passa…

Finalmente da una delle torri potrei affacciarmi su ciò che oggi non ho neanche il coraggio di sbirciare…

Potrei viaggiare a spasso per il tempo, leggera come i tuoi palloncini, in epoche passate e future, incontrare finalmente fantasmi buoni e rincontrarmi con quelli che invece non ho mai voluto lasciare andare…

…magari decidere di rimanere con loro, riprendere da lì, dove la vita ci ha divisi…

…e come in un gioco divertirsi in un’esistenza parallela al sicuro dentro un tuo castello…

Daniela Tassoni

Note tecniche sulla realizzazione dei dipinti

Quasi tutti i dipinti dell’artista sono realizzati con una particolare tecnica pittorica detta, alquanto impropriamente “mista”. Questa tecnica è il risultato di una personale ricerca sui materiali pittorici e consente a chi vuole applicarsi ad essa di amalgamare e di sovrapporre su di un particolare supporto varie tipologie di colori quali inchiostri di china, acquarelli, pastelli , tempere e altri ancora. Questi colori, stesi per velature sul supporto, sono lasciati ad asciugare per tempi che variano da pochi minuti ad alcune ore ( a seconda del materiale impiegato ) e, una volta ben asciutti, vengono fissati nel ritocco finale con l’ausilio di specifiche vernici di finissage.

Giovanni-Franco Allegri ha contribuito inoltre a creare e a realizzare in sinergia con altri autori, libri e pubblicazioni di vario genere che variano dalla ricerca storica, “L’ANIMA MEDIOEVALE DI GRUGLIASCO” ( su testi del Prof. Giorgio Bruatto ), alla documentazione di viaggi come “I GATTI DI ISTANBUL” ( su testi dell’accompagnatrice turistica Rita Bruatto ) alla pratica della divinazione, vedi “TARO UNO, NOTE E APPUNTI DI TAROMANZIA” ( manoscritto rielaborato su appunti autografi di Marcus G. Salino ).